Il futuro è già passato

 “L’avenir est comme le reste: il n’est plus ce qu’il ètait ”. Se l’incipit di Paul Valery (il futuro non è più quello di una volta) anticipava una profezia, adattarlo all’attualità della contingenza virtuale del nostro tempo può comportare un nuovo giro di boa lungo il transito delle nostre utopie quotidiane. 

Per restare nel campo dell’Interior Design, che riguarda i processi dell’abitare dalla genealogia dell’Existenz Minimum in poi fino agli albori degli anni 60, influenzati dai progetti sperimentali di Joe Colombo, vedi la cellula abitativa Visiona 1 (1969) del gruppo Bayer, o le trasposizioni cinematografiche di Stanley Kubrick, che riconnette la classicità del thalamos in stile Luigi XVII tra passato e futuro nella scena finale di 2001 Odissea nello Spazio. Non si può non restare influenzati dalle suggestioni di quel corridoio temporale in cui siamo stati indotti ad entrare per non venir meno al proposito pedagogico di apprendisti di un laboratorio di intenti progettuali sul tema della cellula abitativa. 

Così come il tema del Concorso “Una Camera per l’Europa” (1991), bandito nell’ambito del Salone della Tecnologia e dell’Innovazione al Tecnhotel Internazionale di Genova Arredo-Contract, già si rapportava al campo di fruizione di un target turistico di un crescente trend nel settore dell’Hospitality alberghiera europea, mentre il progetto vincente si inoltrava in chiave onirica in una nuova esperienza di comfort zone. 

Oggi, nuove domande prestazionali sembrano venir poste sulla soglia di questa Suite Room – Domus Grand Hotel Rende, il cui Layout appare subito fortemente caratterizzato da una pervasiva “ibridazione” dei diversi spazi flessibili, la cui ambientazione appare così “fluida” da compenetrarsi in una sottospecie di “unicum” estetico che comprende la fusione del “bagno en suite”. Sotteso da una texture avvolgente, in mono-pressatura titanio impiegata come materiale di rivestimento dominante, lo spazio si conforma alle esigenze primarie di una camera multifunzioni interconnessa. La dove il letto circolare sospeso, su un pavimento vitreo retroilluminato, è altresì fulcro iconico di esorbitanti traiettorie ellittiche. 

Gabriello Grandinetti 
Architetto